Il lupettismo è un metodo educativo originale che ha lo scopo di aiutare a crescere il/la bambino/a seguendo i principi dell’impegno e della solidarietà, educando alla conoscenza e allo sviluppo del proprio corpo e delle proprie capacità manuali.
Ogni volta che ci riuniamo non ci sono bambini e bambini, ma Lupetti e Lupette, come non esisteranno più adulti, ma i Vecchi Lupi. È un grande gioco a cui abbiamo deciso di giocare tutti insieme! Essendo tutti Lupetti formiamo insieme un Branco che Caccia le Prede nella Giungla.
“Attorno alla rupe orsù lupi andiam,
Attorno alla Rupe
d’Akela e Baloo or le voci ascoltiam.
Del branco la forza in ciascun lupo sta,
del lupo la forza nel branco sarà.”
Non vi spaventate, non insegneremo ai Lupetti a usare il fucile, ma utilizzeremo questa metafora – questo Gioco – per rendere più divertente e rilassante il darci degli obiettivi per imparare qualcosa di nuovo e crescere insieme.
L’ambiente Giungla (un ambiente fantastico tratto da “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling e riadattato al Metodo Scout) fa da sfondo a tutte le attività dei Lupetti e delle Lupette, ovvero alla loro vita in Branco, permettendogli di vivere e di fantasticare all’interno di un contesto semplice da capire e maggiormente avvincente per il linguaggio fantastico utilizzato, che si avvicina alle caratteristiche e alle esigenze delle loro età.
Il Lupetto e la Lupetta così giocando sviluppano una propria crescita personale. Attraverso il Gioco, la Vita all’aria aperta, il trapasso di nozioni dal più grande al più piccolo, l’imparare facendo e il continuo esempio positivo i Vecchi Lupi permettono ai Lupetti e alle Lupette di giocare (o meglio, “Cacciare“) insieme, nel rispetto reciproco e dell’ambiente che li circonda.
Una delle prime Prede che il Lupetto e la Lupetta caccia è sicuramente la Promessa, che sancisce la sua entrata a tutti gli effetti nel Branco.
L’Adulto Scout entra nel mondo del bambino e della bambina perché gioca lo stesso gioco, vive negli stessi ambienti e li guida verso avventure sempre diverse e avvincenti, tenendo sempre un occhio vigile rispetto al messaggio educativo che vuole trasmettere con il gioco o con l’attività.
Anche gli Adulti stessi, nei personaggi fantastici della Giungla che impersonano, sono portatori di messaggi educativi positivi, grazie all’utilizzo di brevi frasi che il Lupetto e la Lupetta capiscono facilmente. Queste si chiamano Parole Maestre, e indicano una morale per tipi.
La proposta educativa scout non si ferma al lupettismo, ma continua con il Reparto (per ragazzi/e tra i 12 e i 16 anni) e poi con la Compagnia (dai 16 ai 19 anni), fino al raggiungimento dell’eta’ adulta.
Se vuoi saperne di più visita il sito nazionale.
“Io (nome) mi impegno a fare del mio meglio per migliorare me stesso/a,
crescere insieme ai miei Fratelli e ricercare la mia spiritualità. Voglio scoprire con curiosità e rispetto la mia Città, il mio Paese ed il Mondo,
Amare la Natura e compiere Buone Azioni. Scelgo di far parte del Branco “(nome del branco)” e mi impegno a conoscerne e seguirne la Legge.”
“Del nostro Meglio”
AKELA: Buona Caccia a tutti quelli che rispettano la Legge della Giungla.
BAGHEERA: Zampe che non fanno rumore, occhi che vedono nell’oscurità, orecchie che odono il vento delle tane, zanne bianche e taglienti!
BALOO: La Giungla è grande e il Lupetto è piccolo, che egli faccia silenzio e mediti.
KAA: Un cuor leale ed una lingua cortese, fanno strada nella Giungla.
RAKSHA: La forza del lupo è nel Branco, la forza del Branco è nel Lupo.
FRATEL BIGIO: La mia traccia è la tua traccia, la mia Tana è la tua Tana, la mia preda è la tua preda se avrai fame fratellino.
CHIL: Siamo dello stesso sangue fratellino tu ed io.
HATHI: La Legge della Giungla è vecchia e vera come il cielo, chi la segue vivrà lieto e prospero.
Fu proposto per la prima volta nel 1916 dal fondatore del movimento Robert Baden-Powell con la pubblicazione del Manuale dei Lupetti e nacque dopo il successo dello scautismo (inizialmente rivolto agli adolescenti) con l’intento di trasmettere anche ai bambini un’educazione retta e pragmatica attraverso strumenti semplici ma efficaci, come la condivisione di alcune regole basilari per una quieta e proficua convivenza nel gruppo.
Il metodo venne poi fortemente sviluppato da Vera Barclay, prima Akela d’Inghilterra, che ideò una vera e propria Legge del gruppo (Legge del Branco) e capì che un elemento fondamentale per la buona riuscita delle attività coi bambini doveva essere l’atmosfera respirata all’interno del gruppo. Essendo il primo ambiente formativo la propria casa natale, la Barclay ha coniato la dicitura “famiglia felice” per esemplificare l’ambiente vissuto dai fanciulli.